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Mercoledì, 10 Gennaio 2024 16:00

LE VIE DELL’EDEN, Eshkol Nevo, Neri Pozza

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Sono una lettrice affezionata, nel senso che quando un autore mi piace, leggo tutto quello che scrive. Non posso quindi non buttarmi a pesce sull’ultimo romanzo di Nevo, lo scrittore israeliano che stimo moltissimo e che ho anche avuto il piacere di ascoltare dal vivo durante la presentazione del suo romanzo “L’ultima intervista”, quando, prima del Covid, gli incontri con gli autori si facevano solo di persona… bei tempi! Nevo è, dicevo, un autore che mi piace molto: ho amato il suo libro forse più famoso, “La simmetria dei desideri”, letto d’un fiato “Tre piani”, molto apprezzato “L’ultima intervista” (tutti recensiti nel blog). Le sue sono storie universali, che toccano le corde giuste per una lettrice sensibile come sono io. Sono storie raccontate con una voce familiare, confidenziale ma che allo stesso tempo è poetica, ispirata, colta e mai banale. E soprattutto è una e sempre quella, senza snaturarsi mai: i suoi romanzi sono una certezza, insomma.

“Le vie dell’Eden” è stato scritto durante la pandemia; quando la realtà era per tutti paurosa e incerta, l’autore ha trovato rifugio nell’immaginazione, costruendo come non mai situazioni e personaggi appassionati e struggenti. Proprio forse come reazione al Covid, in questo libro, se paragonato ai precedenti, c’è meno amore romantico e più attrazione fisica, perfino un po’ di sesso (garbato). Il romanzo è formato da tre novelle (come già “Tre piani”) che raccontano tre storie differenti che si intersecano brevemente. I tre personaggi principali sono tutti accusati di qualcosa e ciò che accumuna le storie è che tutte e tre possono essere considerate come delle memorie difensive, dove l’io narrante racconta la propria versione dei fatti cercando di spiegare i motivi del suo comportamento tutt’altro che irreprensibile. Tutti i personaggi sono infatti un po’ subdoli, poco trasparenti. E i loro resoconti sembrano più delle confessioni, una sorta di excusatio non petita che però, lungi dal convincerci, lascia noi lettori, i giudici, molto dubbiosi sulla reale colpevolezza dell’io narrante, come se in fondo in fondo, non ce la raccontassero tutta. Omri, nel primo “capitolo”, ha o non ha aiutato la bella Mor a sbarazzarsi del marito geloso? Cosa nasconde l’anziano medico Asher Caro nel secondo racconto, perché è così attratto da Liat la giovane specializzanda? E’ o non è un molestatore? E infine dov’è finito Ofer dopo essersi incamminato nel frutteto? Siamo sicuri che sia lui quello fuori di testa? Nevo definisce il suo libro un thriller sull’amore, perché in nessuna delle storie c’è una vera spiegazione, sono tutte caratterizzate da un finale aperto. D’altronde, così è anche l’amore: non puoi mai sapere come va a finire.

Non il suo migliore, ma pur sempre un gran bel libro, che vi consiglio!

Letto 598 volte Ultima modifica il Mercoledì, 10 Gennaio 2024 16:04

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