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Lunedì, 07 Settembre 2020 15:32

LACCI, Domenico Starnone, Einaudi

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Cari amici lettori, riprendo la pubblicazione delle mie personalissime recensioni con l’ultimo libro letto quest’estate. Quando ho saputo infatti, che la 77ma Mostra del Cinema di Venezia sarebbe stata inaugurata dal film di Daniele Lucchetti “Lacci”, tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone, ho recuperato il libro che giaceva da troppo tempo sul comodino e l’ho letto in un baleno. Le letture estive possono aspettare! Meglio dedicare la giusta attenzione a questo piccolo capolavoro, in attesa, e in preparazione, dell’uscita nelle sale del film (ma si può andare al cinema??).

Siamo a Napoli negli anni settanta e Aldo lascia la moglie Vanda e i due figli piccoli, per Lidia, una ragazza bellissima di 19 anni che lo fa sentire al settimo cielo. Dopo qualche anno però, Aldo torna in famiglia e tenterà di ricucire il rapporto con la moglie e i figli, profondamente feriti dal suo comportamento. La storia è narrata nel libro da diverse voci: la prima è Vanda che si fa sentire attraverso lettere arrabbiate e furiose che diventano però, man mano, sempre più arrendevoli. Poi è Aldo, nella seconda parte, a ricostruire quanto successe e come la vicenda si sia poi sviluppata. E infine, arrivati in tempi più recenti, leggiamo la versione di Anna, la figlia minore, che illustra il suo punto di vista e mostra gli effetti che la separazione/riconciliazione dei genitori ha avuto sulla crescita sua e di suo fratello.

Ma classificare “Lacci” come un libro sull’infedeltà e il tradimento sarebbe ridurne la grandezza e la portata. Il romanzo di Starnone racconta certamente di un adulterio ma è soprattutto un’acuta analisi degli effetti negativi che certe poco sincere riconciliazioni possano avere sulle persone. Non è sufficiente infatti, tornare a casa per essere perdonati. Aldo non sembra comprendere che amore vuol dire lealtà, onestà, franchezza nei sentimenti e nei comportamenti. L’autore ben descrive, senza peraltro giudicare, la debolezza, l’ipocrisia del suo personaggio e lascia al lettore il difficile compito di stabilire se Aldo sia un disgustoso fedifrago o solo un uomo alla legittima ricerca della propria felicità, se sia colpevole del male che ha causato o vittima delle circostanze e di un destino che egli sente avverso.

Scritto magistralmente, con alcuni colpi di genio che mi hanno lasciato senza parole (l’episodio sui lacci delle scarpe, o la brillante spiegazione del nome del gatto ad esempio), il libro di Starnone meriterebbe una grandissima trasposizione cinematografica: sarà riuscito il regista nell’intento? Gli attori scelti fanno ben sperare, (nel cast troviamo Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini): sono proprio curiosa di vedere il film!

p.s. di giugno 2021: ho visto il film: ben fatto!!

 

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Letto 1382 volte Ultima modifica il Lunedì, 21 Giugno 2021 10:08

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