Posso dire che parla di una famiglia unica nel suo genere, diversissima da tutte le altre, eppure uguale a tutte le famiglie del mondo. Posso dire che l’io narrante è una ragazza dolcissima, con tanti problemi irrisolti e tanta determinazione nel superarli, nonostante tutto. Posso dire che il romanzo ha uno strano svolgimento, la storia non comincia dall’inizio, ma dal centro e con abilità sorprendente l’autrice ci porta avanti e indietro nel tempo per raccontarcela. Posso dire che la prosa è brillante, briosa, piena di humour sottile e garbato. Posso dire che susciterà emozioni forti e che la rivelazione che condiziona tutta la trama del libro, sarà a lungo memorabile per ogni lettore. Posso dire che scuoterà le coscienze e farà riflettere. Posso dire che le citazioni ad ogni nuova parte del romanzo, tratte da un racconto di Kafka, sono indiziarie, ma non rovinatevi la sorpresa se già non conoscete questo testo. Posso dire di leggerlo al più presto e che aspetto i vostri commenti… Non vedo l’ora di parlarne con qualcuno!
“La gente lo sa, ma a nessuno importa se non vede. Costringili a guardare e allora presteranno attenzione, ma ti odieranno perché sei quello che li ha costretti”. Lowell, parte quinta, cap.3
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