Andrea è una ragazza single, che più single non si può. Dopo aver rinunciato all’aspirazione di diventare un’artista, trova un lavoro che, benché noioso, le permette di abitare a New York. Non esattamente: l’appartamento è a Brooklyn ma dalla finestra vede, lontanissimo e piccolissimo, l’Empire State Building che cattura magneticamente il suo sguardo, rendendola felice. Ogni giorno Andrea sfoga la sua vena artistica ritraendo lo skyline di fronte a lei, sempre lo stesso soggetto, sera dopo sera. Nella sua vita c’è una madre ingombrante, un fratello adorato, un’amica felicemente sposata (e che, sotto sotto, invidia) e tanti uomini, con nessuno dei quali riesce a costruire un rapporto serio. Andrea non si sente realizzata, non è contenta di sé, e rimane sospesa, come in attesa di un cambiamento. Ma quand’è che si diventa grandi? Forse quando si è costretti a traslocare? O quando nasce una nipotina gravemente malata? O quando tutti i tuoi cari si trasferiscono a migliaia di chilometri? Quando impariamo ad assumerci le nostre responsabilità? Per Andrea, diventare grande è impresa improba, sembra solo in grado di scappare e nascondersi, fino a che sarà la vita stessa a farle capire che c’è riuscita, è diventata grande.
Andrea è un personaggio incredibile, intelligente, ironica, ricca di sfaccettature e di contraddizioni, molto ben delineata dalla capace penna dell’autrice. L’apprezziamo poco alla volta, capitolo dopo capitolo, intuendo gradualmente il carattere complesso e affascinante della protagonista. Attenberg ci racconta la storia di una donna dei nostri tempi, descrivendoci con arguzia e intelligenza, uno spaccato della società contemporanea nel quale ognuno di noi può ritrovarsi. Certo, Andrea non può essere considerato un modello di riferimento, dato che il suo comportamento è sempre sul filo del convenzionalmente accettabile. Ma le sue debolezze, le sue volubilità possono essere quelle di tantissime donne dei nostri giorni. E nonostante ciò, l’autrice riesce nell’intento di farci affezionare a questa strana, spudorata single coraggiosa, che apprezziamo senza giudicarla, né criticarla.
Non solo un incipit trascinante dunque, Da Grande è un gran bel romanzo e non mi resta che consigliarvelo!
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