Ne è molto contenta e visitandola scopre di essere entrata a far parte del migliore dei mondi possibili. Tutto funziona, tutto è bello, tutto è a portata di mano, ogni dipendente del Cerchio ha tutti i benefit che desidera, e naturalmente molti di più. L’azienda crea servizi, o meglio interpreta i desideri e le necessità dei clienti ancora prima che questi vengano formulati e li realizza creando programmi e applicazioni che monitorano qualsiasi cosa, sentimenti, malattie, luoghi…insomma, tutto! Non si può non essere felici del Cerchio! Aderendo al sistema proposto, nessuno sarà più solo o malato, tutti vivranno con gioia, in pace e condivisione. Il mondo non sarà più ossessionato dalle guerre, dai delinquenti, dalla povertà, dalla fame, dagli inganni. Anzi, i dipendenti dell’azienda più potente di questo mondo del futuro sono tenuti ad essere i primi ad essere visibili, a condividere con i clienti, che sono centinaia, migliaia, milioni, tutte le loro esperienze. Gli slogan più apprezzati, e che diventano veri e propri diktat, recitano frasi tipo “i segreti sono bugie”, “la privacy è un furto”. Ma siamo sicuri che sia una bella idea? Non potrebbe darsi che il mondo super tecnologico ipotizzato dal Cerchio possa in qualche modo assumere i connotati di una distopia, dove è proprio la tecnologia iper evoluta a contribuire alla costruzione di un sistema totalitario? È vero, le tre menti pensanti del Cerchio non sono sadici o tiranni, non ancora. Ma si comincia sempre con le migliori intenzioni. E Mae viene sfiorata dal dubbio, il suo ex fidanzato Mercer cerca di metterla in guardia ma ne pagherà le conseguenze. La nostra protagonista sarà sempre più invischiata dal sistema, dimenticandosi dei suoi genitori, dei suoi amici, della sua vecchia esistenza e di sé stessa. Mae verrà risucchiata dal Cerchio e nonostante ne avrà la possibilità, non riuscirà a salvarsi.
L’atmosfera che il lettore respira è a volte talmente tecnologicamente soffocante che viene voglia di spegnere ogni dispositivo elettronico e cancellarsi dai social media. Impossibile infatti non ritrovarsi in Google, Facebook, Twitter… Forse i personaggi creati da Eggers sono poco reali, poco credibili. Ci risultano un po’ ingenui, così dediti al sistema e incapaci di reagire e di opporsi. Ma il romanzo è ambientato nel prossimo futuro: e se ci riducessimo tutti così?
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