Leggiamo il diario del protagonista, Martin Santomè, un vedovo di quasi cinquant’anni, alle soglie della pensione; egli ci racconta i fatti della sua vita ma ci parla spesso dei suoi pensieri e dei suoi sentimenti. Rimasto vedovo molto giovane, ha tre figli ormai grandi, coi quali ha rapporti più o meno conflittuali. Lavora nell’ufficio contabilità di una grande azienda, ma il suo impiego non lo soddisfa e non vede l’ora di andare in pensione. Apparentemente remissivo, rivela a poco a poco una personalità forte e determinata. I suoi impulsi, i suoi desideri sono rimasti intatti benché ben celati dietro il lavoro arido e una quotidianità noiosa. Benché molto timido e rispettoso, si innamora, corrisposto, di una donna molto più giovane di lui, con la quale inizia una bella e felice relazione.
Ma la vita non smette di riservargli sorprese, e Santomè verrà sottoposto ad ulteriori difficilissime prove.
Il carattere, il modo di pensare, ma anche la fede e il sentimento di ribellione del protagonista sono molto ben descritti dall’autore che, con una scrittura asciutta ed elegante, ci regala un romanzo sullo scorrere del tempo, sull’età che avanza, sul dolore ma anche sul disincanto dell’amore e dell’illusione di una vita migliore.
Nel 1974, Sergio Renàn, regista, sceneggiatore e attore argentino ne ha tratto un film, che ha avuto la nomination all’Oscar come miglior film straniero nel 1975. Trovate il trailer qui sotto.
Davvero un piccolo, grande romanzo che vi consigliamo vivamente!
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