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Mercoledì, 09 Giugno 2021 13:45

KLARA E IL SOLE, Kazuo Ishiguro, Einaudi

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Il mio voto è: 9 ½

 

 

Amici lettori, siamo al cospetto di un capolavoro, mi sento di definirlo così. E, come sempre in questi casi, temo di non riuscire a rendere il giusto merito a questo romanzo veramente imperdibile, uno di quelli che leggo lentamente per godermi capitolo dopo capitolo per paura che finisca troppo in fretta.

Klara e il sole è il primo romanzo dell’autore dopo aver vinto il Nobel per la Letteratura nel 2017. Narrandoci la storia di Klara, un androide chiamato AA, Amico Artificiale, l’autore giapponese trapiantato in Inghilterra riflette, con il suo stile limpido e profondo, sul significato di cosa vuol dire essere umani, di come evolvono i sentimenti e i rapporti interpersonali in un mondo che diventa sempre più tecnologico. La tenera voce di Klara, l’io narrante, è la parte più brillante e raffinata del romanzo: l’androide è sì una macchina, ma sembra dotata di un’anima, tanto è dolce e premurosa nei confronti di Josie, la ragazzina di quattordici anni di cui si deve occupare, dopo che quest’ultima l’ha scelta come AA. Josie è malata e lo spirito di sacrificio e gli enormi sforzi di Klara per tentare di guarirla sono toccanti e molto commoventi. D’altronde, ben scrive Paolo Giordano nella sua recensione su La lettura, il personaggio di Josie provoca quasi automaticamente un sentimento di attaccamento, un desiderio istintivo di prendersi cura di lei e delle sue fragilità anche in noi lettori. Klara è tenera, ingenua e la sua dedizione verso la ragazzina quasi disarmante. Si alimenta grazie al fotovoltaico e la luce del Sole, al quale spesso si orienta, diventa per lei una sorta di divinità alla quale rivolgere le proprie preghiere. Grazie a Josie, Klara impara ad amare, diventando man mano sempre più umana. Ishiguro però ci ricorda che Klara è solo un androide, senza diritti, né privilegi, né la speranza per una vita migliore, un prossimo probabile oppresso dunque, suscitando, in chi legge, un po’ di rammarico.

Il futuro descritto da Ishiguro non mi sembra poi così lontano; durante la lettura, mi sono spesso chiesta quanto tempo abbiamo ancora prima che il nostro mondo venga davvero invaso dalla tecnologia, dagli androidi dai quali, temo, dipenderemo in tutto e per tutto… Ma se i robot che costruiremo saranno gentili e premurosi e divertenti come Klara, allora forse il mondo sarà migliore!

Sono riuscita a convincervi a leggerlo? Spero di sì!

 

 

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Letto 1150 volte Ultima modifica il Lunedì, 21 Giugno 2021 10:00

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