Ora che si è rifatta una vita sposando Arnold, chirurgo affermato che le ha dato la stabilità economica e affettiva che sognava, è insieme incuriosita e titubante di fronte alla possibilità di giudicare il lavoro dell’uomo di cui è sempre stata la più severa critica.
Contro ogni previsione resta impressionata dal romanzo (intitolato “Animali notturni”), che si rivela complesso, realistico e agghiacciante, soprattutto la spinge ad interrogarsi profondamente sulla sua vita e il suo passato. In particolare sulla figura di Edward, compagno di una vita dal passato traumatico che forse lei non ha mai capito (o voluto capire) fino in fondo.
Così assistiamo allo scorrere parallelo di due vicende: quella reale di Susan, la quale mano a mano che procede nella lettura del manoscritto rivive la sua storia con Edward, dal loro primo incontro fino al doloroso epilogo della separazione; e quella immaginata di “Animali notturni” (a mio avviso la parte più riuscita) che ci racconta una storia cruda e violenta, che vede coinvolti un mite professore e la sua famiglia.
Ne esce un affascinante esempio di “metaromanzo” che dimostra come a volte sia difficile ottenere risposte avendo come unico interlocutore il libro che si ha in mano e non il suo autore.
Vuoi leggerlo? Puoi acquistarlo cliccando qui sotto..