Il mio voto è: 6½
Il romanzo d’esordio del giovanissimo autore spezzino ha vinto il Premio Campiello 2022.
Ho letto il libro l’anno scorso, a settembre, praticamente appena pubblicato da Sellerio, convinta dall’ottima recensione di Marco Missiroli. Non ne avevo scritto però, non sapevo come valutare la favola della faina Archy, la recensione mi è rimasta nella penna.
Il mio voto è: 7
A proposito di androidi, dopo aver amato “Klara e il sole” di Ishiguro, mi sono ricordata che un’amica mi aveva caldamente consigliato il romanzo di McEwan che avevo comprato, ma non ancora letto. Ecco arrivato il momento di leggerlo perché anche in “Macchine come me” si parla di robot e della loro convivenza con l’uomo.
Il mio voto è: 6+
Sinceramente non mi ricordo perché abbia deciso di leggere questo romanzo. Forse ne ho letto qualcosa sui giornali o su internet, o forse perché parla di un manoscritto misterioso di uno scrittore scomparso. Mi piacciono, in genere, i libri che parlano di libri. Più sinceramente però devo ammettere che l’ho finito a stento e che non mi ha particolarmente colpito.
Il mio voto è: 6-
Il secondo romanzo della scrittrice americana pubblicato in Italia, ma il primo da lei scritto nel 2013, mi ha annoiato quanto il precedente, “Una vita come tante” (del 2015), nonostante entrambi siano giudicati ottimi libri.
Poiché citato da varie rubriche di recensioni di romanzi in uscita e con una trama intrigante, ho letto il giallo pubblicato da Bollati Boringhieri nel gennaio 2018, ma sono rimasta delusa.
Ero molto curiosa di leggere il romanzo dello scrittore afroamericano che ha vinto sia il National Book Award sia il Premio Pulitzer (unica opera che negli ultimi vent’anni abbia ricevuto entrambi i prestigiosi riconoscimenti). Pubblicato negli Stati Uniti nel 2016, aspettavo l’edizione italiana con particolare interesse, dopo aver letto le ottime critiche che il libro aveva ricevuto in patria oltre ai premi.
J.C. Oates è una formidabile scrittrice che, alla veneranda età di 78 anni, continua a pubblicare un libro dopo l’altro.
Finalmente l’ho finito! Le oltre 1000 pagine del romanzo della scrittrice americana mi hanno tolto svariate ore di sonno! E non sono sicura che ne sia valsa la pena….