Quest’ultimo romanzo per Exorma ha come tema la separazione, il distacco, inevitabile destino della gran parte delle relazioni umane, che ci fa spesso tanto soffrire ma che ci permette, attraverso il dolore e la fatica, di crescere ed emanciparci. Racconta la separazione tra il protagonista e il grande amore della sua vita, attraverso la narrazione di altre separazioni, più lontane nel tempo: ogni separazione è diversa, però ogni volta inevitabilmente riemergono anche le dolorose esperienze precedenti. Il romanzo è formato da otto movimenti che hanno senso anche presi singolarmente ma che insieme compongono la storia completa. E’ difficile raccontare un libro se è complesso e se, come in questo caso, contiene più chiavi di lettura. Non si tratta infatti solo del racconto della crisi esistenziale del protagonista o della separazione di due persone che dopo essersi tanto amate, si lasciano. La trama, tutto sommato, ridotta, lascia spazio a profonde riflessioni: qual è il modo giusto per separarsi? Bisogna dimenticare e con un colpo di spugna cancellare quanto è stato e ripartire da capo? O piuttosto ricordare e trattenere con sé, senza nostalgia, ogni momento, ogni sensazione vissuta con la persona che ora non c’è più?
Tante sono le frasi che ho sottolineato durante la lettura, ho evidenziato interi paragrafi per meglio fissare nella mente le parole dell’autore e della sua scrittura profonda e intensa.
Leggetelo, se vi volete bene.