Lex Gracie è cresciuta in una famiglia numerosa, in balia di un padre orco e di una madre sempre incinta. Lex è la ragazza A, come verrà definita dai giornali, perché sarà la prima che riuscirà a scappare da questa casa degli orrori e a salvare sé stessa e tutti i suoi fratelli e sorelle. Il lettore viene messo a conoscenza di questo fatto fin dalle prime pagine. Il resto, di cui naturalmente non parlo, è la lenta, dolorosa scoperta di quanto successo alla famiglia Gracie. Cosa ne sarà dei figli di quell’uomo terribile? Come si è potuto arrivare a tanto? Il romanzo è orchestrato dall’autrice con grande perizia (pare ci siano voluti nove mesi dopo la prima stesura) tra presente (inizia quando Lex torna in Inghilterra dopo essersi rifatta una vita a New York) e passato, con continui flashback che ripercorrono la crescita di ognuno dei figli. Che persone sono diventate? Come hanno superato la terribile esperienza? Ogni capitolo è dedicato ad uno dei ragazzi, tutti personaggi molto ben riusciti; per ognuno di loro, l’autrice costruisce personalità differenti, ricche di sfaccettature e risvolti psicologici causati dai traumi subiti. Ma è Lex la vera protagonista, e non solo perché è quella, che tra tutti, riesce a scappare. La sua forza, la resilienza, ma anche il cinismo e la spregiudicatezza che la caratterizzano, la rendono davvero speciale e indimenticabile.
Una menzione particolare va fatta all’approfondita costruzione che l’autrice fa dei rapporti tra i fratelli, schiacciati dalla terrificante personalità di Padre (così chiamato per tutto il libro) e alla descrizione del delicato equilibrio che sempre si instaura all’interno delle famiglie numerose, analisi attenta e ancora più notevole per il fatto che l’autrice è figlia unica e che ha sempre solo immaginato cosa volesse dire avere fratelli e/o sorelle.
“La ragazza A” è un romanzo che non è un horror, né un thriller: è una storia toccante, che l’autrice con grande abilità e ottimo stile riesce a raccontare senza cadere nel morboso o nello scandalismo; invita il lettore a non indignarsi ma, per quanto possibile, a cercare di comprendere e, in qualche modo, accettare le degenerazioni dell’animo umano.
Da leggere!!!
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