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Venerdì, 23 Aprile 2021 16:30

APEIROGON, Colum McCann, Feltrinelli

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Apeirogon è una figura geometrica, un poligono con un numero infinito di lati, in greco significa illimitato, smisurato. Solo questa particolare forma poteva racchiudere in sé tutto quello che Colum McCann voleva raccontarci con questo libro incredibile.

L’ho letto già da alcune settimane, ho dovuto metabolizzarlo con calma e ne parlo oggi, in occasione della Giornata Mondiale del Libro, perché è una lettura importante, che si merita una celebrazione di rilievo ed è sicuramente il migliore tra quelli che ho letto finora, nel 2021.

Racconta la storia di due padri, Bassam Aramin, palestinese, padre di Abir, una ragazzina di dieci anni, e Rami Elhanan, ebreo, padre di Smadar, un’adolescente di tredici. Le ragazze perdono entrambe la vita: Abir, ammazzata da un proiettile sparatole alla nuca da un soldato israeliano, Smadar, uccisa in una esplosione provocata da tre terroristi suicidi palestinesi. Accomunati da un dolore immenso, che non si placa mai, i due uomini convertono la loro sofferenza in un esempio di pace ed è dal 2007 che, rispettandosi e onorandosi reciprocamente, girano il mondo, raccontando la loro tragica esperienza. Due uomini coraggiosi, che hanno trovato insieme la forza per portare ovunque fosse possibile, il loro importante e simbolico messaggio di pace. McCann li incontrò durante un viaggio in Palestina e rimase colpito dalla fermezza di questi due uomini, così provati ma determinati a promuovere il dialogo tra i due popoli, a perdonare. Da lì, la decisione dell’autore di scrivere il libro, uscito l’anno scorso e solo quest’anno in Italia (chissà perché…).

Nel romanzo, diviso in 1001 capitoli, a volte brevissimi, McCann alterna il presente al passato, raccontando la vita dei due uomini, delle ragazze uccise ma anche di cosa significhi vivere in Israele, uno Stato in perenne conflitto tra Arabi ed Israeliani, tra musulmani ed ebrei. Il suo stile unico, solo apparentemente confuso perché frammentato, ci racconta di due uomini, di due famiglie, di due popoli costretti a subire ingiustizie reciproche e tanta sofferenza. “Apeirogon” non è un romanzo nel senso tradizionale del termine, ma neanche una biografia, né giornalismo: è un contenitore pieno di vita, di morte, di speranza, di storia… secondo me, un’opera eccellente.

Leggendo, a poco a poco, risulta chiaro lo scopo dell’autore: portare all’attenzione di ognuno di noi la situazione di un territorio martoriato, evidenziando ed amplificando attraverso un libro imperdibile, l’importantissimo messaggio di pace che Bassam e Rami, con il loro esempio ammirevole, ci inviano.

 

 

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Letto 1632 volte Ultima modifica il Lunedì, 21 Giugno 2021 10:02

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