Segnalo dunque ai miei lettori il libro di Aldo Cazzullo che mi pare un ottimo modo per rileggere “in scioltezza” l’Inferno della Divina Commedia. L’autore la parafrasa ripercorrendo il viaggio del poeta nell'oltretomba, rendendola una lettura piacevole, mai noiosa, anzi molto avvincente! Tutti noi sappiamo, dai tempi della scuola, quanto ostica possa essere la Divina Commedia: quante ore abbiamo dovuto passare sui suoi versi armati di appunti e buona volontà per capirla, analizzarla? Ebbene, il testo di Cazzullo ci evita l’impegno rendendo l’opera più scorrevole e facilmente comprensibile per chiunque. Con buon senso e tanto rispetto per l’originale, la “riscrive” così che la trama, i personaggi, la loro introspezione psicologica siano accessibili e alla portata di tutti. L’autore inoltre contestualizza i personaggi che Dante incontra nel suo viaggio, raccontandoci episodi politici dell’epoca, avvenimenti di costume, di vita comune. Tra i versi del poeta, Cazzullo ritrova e spiega tanti modi di dire del “nostro” italiano che risalgono ad allora, a testimoniare la grande modernità dell’opera e l’importanza del suo impatto sulla nostra cultura. Questo libro ci permette di (ri)scoprire che la Commedia è un’opera immensa, universale, sempre attuale, grazie alla capacità che il sommo poeta aveva di riuscire a penetrare nel profondo dell’animo umano, descrivendone i sentimenti, le emozioni, i conflitti interiori: gli stessi che proviamo oggi, noi tutti, dopo settecento anni.
“A riveder le stelle” è dunque la lettura giusta per aiutare i ragazzi nella comprensione della prima parte della Divina Commedia ma anche per chi, come me, ha solo ricordi sbiaditi dell’opera dantesca e sente il bisogno di rinfrescare la memoria.
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