Il sottotitolo è eloquente: si tratta del racconto di ciò che l’autrice ha provato quando ha avuto la sua prima figlia. Non è quindi un manuale di puericultura né un saggio sulla maternità. La Cusk piuttosto cerca di rispondere all’eterna domanda: cos’è per una donna diventare madre? Cosa comporta questo evento, dal momento che durerà tutta la vita? Il libro consente a tante donne di identificarsi nella sua esperienza, senza che questo voglia dire che l’autrice dia consigli su come fare o come comportarsi dal parto in poi. La scrittrice lo considera uno specchio nel quale le sue lettrici (dubito venga letto dagli uomini!) possano individuare analogie con la propria situazione e trovare dunque conforto e consolazione. Siamo (o siamo state) tutte sulla stessa barca, mi viene da aggiungere, le vicissitudini che personalmente ognuna di noi madri ha vissuto sono comuni a quelle di tante, tantissime altre e Rachel Cusk ce ne parla con franchezza ed onestà. La forza comunicativa delle sue parole è potente e intensa, la sua voce è onesta soprattutto quando rivela quei sentimenti antitetici che l’arrivo di un bebè, siamo sincere, inevitabilmente suscita. E poiché questi sentimenti sono meno convenzionali, e dunque meno accettati dal sentire comune, si ha la tendenza a mascherarli, a nasconderli dietro la facciata della mamma felice e appagata, ma spesso non è così che ci si sente ed è giusto scriverne, leggerne, parlarne.
I miei figli sono ormai grandi, io rimango “un’affannata spettatrice” della loro corsa verso il futuro, ma se ci penso, rimango ancora affascinata e stupita dal processo della maternità, da quello che accade ad una donna e alla sua vita quando diventa madre.
In poche parole, essere madri è davvero il lavoro di una vita, e tutto sommato è semplice da svolgere: basta esserci.
Vuoi leggerlo? Puoi acquistarlo cliccando qui sotto..
.