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Mercoledì, 17 Giugno 2015 10:35

TUTTA LA LUCE CHE NON VEDIAMO, Anthony Doerr, Rizzoli

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Il premio Pulitzer del 2015 va a questo bel romanzone, che osiamo definire così perché lungo e quasi fiabesco, nonostante la cruda ambientazione.

La vicenda si svolge durante la Seconda Guerra Mondiale e i protagonisti sono due ragazzini. Werner, tedesco, talento naturale nella riparazione di radio, verrà prelevato dai nazisti dall’orfanatrofio dove vive con la sorellina e addestrato per l’identificazione e la localizzazione di segnali nell’etere di messaggi clandestini. Marie-Laure, francese, cieca dall’età di sei anni, sfollata a Saint-Malo, parteciperà a suo modo alla resistenza. Intorno a loro, tanti personaggi: i parenti e gli amici dei due ragazzi, e i militari nazisti.

E’ un libro intenso, a volte quasi poetico, con una struttura semplice e i verbi al presente che rendono la lettura agile ed accessibile a tutti, nonostante i salti temporali. I capitoli sono brevissimi ed alternativamente ci raccontano dei due ragazzi e di quanto accade loro. Ma se da un lato l’alternarsi delle due storie fa risultare facile seguire i protagonisti, d’altro lato spezzetta un po’ troppo il ritmo della narrazione creando a mio avviso un certo disappunto. E’ evidente che l’autore abbia svolto un importante lavoro di ricerca del periodo storico, infatti dal punto di vista documentaristico il romanzo è ricco di dettagli sulla guerra, sul territorio. Anche la natura, le varie strumentazioni, le radio, etc.. sono molto ben esposte. Ogni descrizione è precisa e puntuale, dando così la sensazione di vivere in quel periodo e dentro gli orrori della guerra. Molto intense le scene della scuola di addestramento di Werner, dove la paura del ragazzino è palpabile, o l’ansia di Marie-Laure per la sorte del padre. Il romanzo assume un tono fiabesco quando seguiamo il “cattivo” (che poi tanto cattivo non è), il maresciallo Von Rumpel ossessionato dalla ricerca per tutta Europa di un famoso diamante, messo in salvo per un pelo.

Lo inseriamo nella categoria “Pensavamo meglio…” perché da un premio Pulitzer sinceramente ci aspettavamo qualcosa in più, ma piacerà a chi ama lo stile accurato ed elegante e a chi cerca dolcezza e amore nelle proprie letture.

 

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Letto 2174 volte Ultima modifica il Lunedì, 21 Giugno 2021 10:46

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1 commento

  • Link al commento Barbara Martedì, 25 Settembre 2018 19:41 inviato da Barbara

    Bello, poetico, appassionante. Si legge d’un fiato. Lettura semplice, adatto anche ai ragazzi. Bella la struttura dell’alternanza dei capitoli, tra la storia della ragazza e quella del ragazzo. Un lento avvicinarsi di due sentieri che poi si incrociano e vivono insieme alcuni momenti cruciali. Una storia che potrebbe essere vera, in uno scenario che,per chi lo conosce, appare del tutto vicino al reale.
    Mi è piaciuto.

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