Questa donna di mezza età, sposata con un figlio, insegnante in pensione è infatti a volte la protagonista del racconto, altre appare di sfuggita, come se fosse una comparsa. È una donna molto volitiva, può essere comprensiva, con slanci di umanità improvvisi e disarmanti, oppure sagace e pungente, una di quelle donne che danno giudizi schietti e sarcastici senza che siano richiesti. È concreta, spesso sospettosa e sprezzante, non ama perdere tempo. Ma ci piace molto perché ha valori saldi, d’altri tempi, sempre fedele ai suoi sani principi, solida, tutta d’un pezzo.
Le storie narrate nei capitoli/racconti hanno il sapore dolceamaro della vita vera, di storie di vita vissuta che potrebbero riguardare chiunque. È dunque un libro sulla vita, non quella che si vorrebbe, ma quella che è: dura, reale, senza compromessi. Ci si affeziona ad ognuno dei personaggi dei racconti, condividendone i dispiaceri, i problemi. Arriviamo a conoscerli bene, poiché essi vengono descritti dall’autrice con profonda introspezione, con sensibilità e commozione.
Punto di forza del libro è, secondo me, la particolare espressione narrativa adottata dall’autrice, dove il romanzo si forma grazie al susseguirsi dei racconti. La Strout ottiene attraverso la presenza continuativa della sua protagonista la solidità del romanzo, che risulta arricchito dalla tensione narrativa che tipicamente si ottiene adottando come espressione il racconto dove gli eventi, i sentimenti, i personaggi sono necessariamente più condensati. La narrazione è resa ancora più intensa attraverso lo scorrere del tempo che a volte va veloce, altre al rallentatore. La prosa è fresca, immediata, spesso colloquiale ma molto efficace.
Da gennaio, è disponibile su Sky la mini serie HBO di e con Frances McDormatt. Come gran parte delle trasposizioni di libri sul grande schermo, questa versione della storia ha evidenziato alcuni aspetti del romanzo a scapito di altri, ma mi è piaciuto molto!
Vuoi leggerlo? Puoi acquistarlo cliccando qui sotto..