La bella iniziativa del gruppo Facebook “Billy, il vizio di leggere” vuole dimostrare come spesso le classifiche di vendita dei libri non siano garanzia di letture di valore. Qualità e quantità sono spesso in disaccordo, e non è detto che un libro che vende tanto sia davvero un bel libro. Ecco allora l’idea di proporre a tutti i lettori interessati l’acquisto in contemporanea di un testo scelto democraticamente, che non godesse della spinta commerciale della casa editrice, ma che potesse soddisfare i gusti dei lettori più esigenti, coloro i quali non si fanno abbindolare dal bestseller del momento e che cercano letture di qualità, spesso meno popolari. Forti del successo dell’anno scorso, quando il bel romanzo di Annie Ernaux Il posto aveva raggiunto la classifica nazionale proprio grazie alla spinta dei lettori, nel 2017 il gruppo, considerevolmente aumentato nelle adesioni, ci riprova. Dalla cinquina di titoli proposti, è stato scelto il racconto lungo, o romanzo breve, di Claudio Morandini. Ci sembra giusto partecipare a questa “rivoluzione gentile” e contribuire a far sentire la nostra voce di lettori al mondo dell’editoria.
Nel titolo del libro, ci sono già gli ingredienti principali del romanzo: il protagonista, Adelmo Farandola (sempre citato per nome e cognome), è un anziano che vive in solitudine in una baita di montagna. Ama isolarsi e quando arriva la neve, poco importa se non gli è nemmeno più possibile recarsi in paese per acquistare il necessario per la sopravvivenza. Proprio durante l’ultima discesa al villaggio, prima del lungo inverno, incontra un cane che gli si affeziona. I due diventano amici e trascorrono insieme i mesi più duri, bloccati nella malga dalla neve alta, con sempre meno cibo da dividere. L’autore conduce il lettore nella mente di Adelmo Farandola e nei suoi pensieri che, col passare dei mesi in isolamento, diventano sempre più assurdi e farneticanti. La solitudine si fa insopportabile, le allucinazioni sempre più violente e Adelmo Farandola si ritrova ad instaurare un dialogo spesso ironico, altre volte intimo, col cane. Arriva il disgelo, e i due, finalmente liberi di uscire, fanno una macabra scoperta: un piede emerge dai detriti di una valanga caduta nei pressi della baita. Il tragico ritrovamento scatenerà nell’animo del solitario Adelmo l’ossessione per un isolamento ancora più definitivo, fino al tragico finale.
Essenziale e preciso nella scrittura, l’autore ci regala vivide e bellissime descrizioni della natura, della sensazione del freddo pungente, della fame sopportata da Adelmo e dal cane e degli odori, acri e fortissimi, della gelida malga. La mente di Adelmo sbanda sempre più e il lettore assiste sbigottito e commosso al suo completo deragliamento.
È un bel libro e si merita un posto in classifica. Compratelo e leggetelo!
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